Iniziativa mirata a sostenere le imprese nella transizione verso un’economia sostenibile che richiede rapidi cambiamenti nel mercato del lavoro e misure efficaci per migliorare la qualità delle condizioni di lavoro, riducendo i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il finanziamento prevede un importo minimo di 50 000 BGN e un importo massimo di 391 166 BGN, che vanno a coprire i costi diretti e indiretti di bilancio di ciascuna proposta di progetto (per le grandi imprese è richiesto un cofinanziamento del 20% del costo totale del progetto).
Richiedenti eleggibili
Persona giuridica che abbia il diritto di operare sul territorio della Repubblica di Bulgaria ai sensi dell’articolo 1 della Legge Commerciale e che disponga della capacità finanziaria constatabile dai dati di Bilancio 2022.
Se il richiedente è un’organizzazione di nuova costituzione nell’anno in corso, la verifica della capacità finanziaria sarà effettuata sulla base dei dati del bilancio dell’organizzazione per l’anno in corso, per il periodo che va dalla registrazione dell’organizzazione (almeno 3 mesi prima della pubblicazione del bando) fino all’ultimo giorno del mese precedente alla pubblicazione.
Attività ammissibili
Attività 1. Sviluppo e implementazione di modelli “verdi” di organizzazione del lavoro
l’introduzione di processi produttivi ecocompatibili grazie ai quali cambia l’organizzazione del lavoro nell’impresa;
introdurre di attività rispettose dell’ambiente nei processi lavorativi e nei luoghi di lavoro;
creazione di una cultura aziendale rispettosa dell’ambiente che motivi i dipendenti a pensare “verde”.
Attività 2. Prevenzione del “burnout” sul posto di lavoro e degli “effetti pandemici COVID sulla salute mentale” (supporto psicologico).
Il supporto psicologico deve essere fornito da una o più persone specializzate in psicologia o psichiatria e può assumere la forma di seminari/formazioni di gruppo sulla prevenzione e/o consulenze individuali, durante le quali i partecipanti familiarizzano con i metodi e le tecniche appropriate per la gestione dello stress occupazionale derivanti dalla natura dei processi lavorativi dell’impresa. Il numero massimo di partecipanti alle attività di gruppo è di 10 persone per gruppo.
Attività 3. Acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) e abbigliamento da lavoro speciale
Nell’ambito di questa attività, il richiedente è autorizzato ad acquistare e fornire DPI e/o indumenti da lavoro speciali per i propri dipendenti. Può trattarsi di nuovi DPI e/o indumenti da lavoro speciali non utilizzati in precedenza nell’impresa, o DPI e/o indumenti da lavoro speciali che garantiscano una maggiore protezione rispetto a quelli attualmente in uso.
I DPI e gli indumenti da lavoro speciali da acquistare sono i seguenti:
Attività 4. Fornitura di attrezzature per la sicurezza collettiva, compresi l’ammodernamento e/o la ricostruzione e/o l’adeguamento alla sicurezza di strutture, processi tecnologici, macchinari e attrezzature esistenti per il miglioramento delle condizioni di lavoro:
Protezione contro le polveri, le sostanze tossiche e altre sostanze nocive: sistema di aspirazione locale alla fonte di emissione delle sostanze nocive; sistema di ventilazione di scarico per ottenere aria pulita nell’area di lavoro; sistemi di aspirazione per ridurre le fonti secondarie di inquinamento; sistemi di ventilazione di emergenza.
Protezione dal rumore: barriere protettive, recinzioni, rivestimenti fonoassorbenti per pareti e soffitti; attenuazione del suono o isolamento delle pareti e dei soffitti delle aree di lavoro, compresi schermi, recinzioni, ecc. intorno alle fonti di rumore della produzione; cubicoli isolati acusticamente per i lavoratori delle aree di produzione con rumore eccessivo.
Protezione contro le vibrazioni sul lavoro: posizionamento di una fondazione (diversa da quella del locale di produzione) sotto la fonte di vibrazioni, smorzamento dei macchinari vibranti; fornitura di attrezzature aggiuntive ai macchinari per ridurre il rischio di vibrazioni (sedili che assorbono le vibrazioni; impugnature che riducono le vibrazioni, ecc.)
Protezione di ingresso in zona pericolosa: recinzioni solide, a rete, trasparenti; interblocchi – meccanici, elettrici o di altro tipo; recinzioni con interblocchi; ripari; ripari con interblocchi; schermi; dispositivi, sensori ottici e di altro tipo che monitorano la zona pericolosa.
Protezione dalla caduta di oggetti: tettoie, pensiline, barriere; tunnel; reti; passerelle.
Protezione da particelle e/o oggetti volanti, espulsi; schermi di sicurezza; parapetti, recinzioni.
Protezione contro le cadute dall’alto e le cadute durante gli spostamenti su scale o pendii: corrimano, corrimano, imbarco; reti; linee di sicurezza.
Protezione dal contatto con superfici calde: aree di isolamento; recinzioni, schermi; rivestimenti isolanti.
Protezione da atmosfere potenzialmente esplosive, protezione da vapori o aerosol pericolosi di agenti chimici, polveri; ventilazione generale; estrazione locale; sistema di interblocco collegato a mezzi tecnici per l’analisi del contenuto di gas, vapori o particelle combustibili; allarmi di gas, analizzatori di gas; docce di emergenza per il lavaggio degli occhi dei lavoratori o di tutto il corpo (non è consentita la riparazione adiacente di strutture sanitarie, aree ricreative, ecc.)
Protezione dalle radiazioni pericolose: schermatura protettiva; sistema di interblocco collegato a mezzi tecnici di analisi dell’ambiente di lavoro per la presenza di emissioni nocive – controllo automatico; schermatura dei dispositivi laser che elimina l’insorgere di rischi per la salute dei lavoratori; dispositivi ottici per il monitoraggio o la regolazione dei dispositivi laser in modo che non si verifichino rischi per la salute a causa delle radiazioni laser;
Protezione contro le cariche elettrostatiche: un sistema di collegamento equipotenziale e di messa a terra delle parti metalliche dell’attrezzatura di lavoro e del locale; un sistema di disidratazione, neutralizzazione o ionizzazione dell’atmosfera per aumentarne la conduttività; l’uso di pavimenti elettricamente conduttivi nei locali di produzione.
Protezione dai campi elettromagnetici: gli elementi radianti sono schermati separatamente, mentre il generatore è schermato da uno schermo comune; schermatura con materiale solido o con rete metallica; segnalazione di avvertimento o interblocco.
Protezione contro il microclima sfavorevole: sistemi che migliorano il microclima – temperatura, umidità, velocità dell’aria; sistemi di ventilazione per fornire aria fresca (sistema di ventilazione a pressione); barriere d’aria, meccaniche o d’acqua per isolare relativamente le aree e i locali con microclima sfavorevole; sostituzione delle finestre; costruzione di controsoffitti per ridurre il volume dei locali; sistemi di climatizzazione/condizionatori d’aria.
Scavi – sistemi di protezione delle corsie per gli scavi; mezzi tecnici per racchiudere e segnalare gli scavi, ove necessario; allarmi gas.
Protezione antincendio e antideflagrante – sistema di idranti, manichette con ugelli; sistema automatico di estinzione degli incendi; sistema di allarme antincendio; rilevatori automatici di gas; sistema di protezione contro i fulmini.
Protezione durante il lavoro in spazi confinati – sistemi di polisoccorso; allarmi di gas.
Protezione contro incidenti e disastri naturali – sistema di notifica di emergenza per l’evacuazione.
Sicurezza elettrica – barre di isolamento; scale di isolamento; tappetini di isolamento; tappeti dielettrici; schermi di sicurezza; recinzioni temporanee; interruttori di messa a terra portatili; barre di isolamento per interruttori di messa a terra portatili; barre operative di isolamento.
Protezione dagli agenti biologici nell’ambiente di lavoro – ventilazione adeguata (ventilazione generale, ventilazione di scarico e ventilazione di aspirazione/scarico);
Ergonomia sul lavoro – sedie da ufficio ergonomiche; sedie da lavoro ergonomiche.
Attività 5. Fornitura di benefici sociali per i lavoratori, compresi il rinnovamento e l’equipaggiamento di aree ricreative, riabilitative, sportive, nutrizionali e di riposo nelle imprese, ecc.
Per l’attuazione dell’attività, è ammissibile l’acquisto di attrezzature necessarie per l’arredamento di strutture ricreative, riabilitative, sportive, di ristorazione e di riposo nelle imprese.
Ai fini della presente procedura, nell’ambito di questa attività il datore di lavoro può fornire ai dipendenti le seguenti prestazioni sociali:
Locali/luoghi per i pasti, secondo norme razionali e condizioni di lavoro specifiche (non sono ammissibili le spese per i pasti, né l’acquisto di buoni vacanza per la famiglia dei dipendenti, buoni pasto, buoni per l’intrattenimento, tessere per la palestra)
Strutture/luoghi ricreativi e/o riabilitativi e/o sportivi a breve termine.
Se il richiedente intende eseguire lavori di riparazione per le attività 4 e 5, deve disporre di locali propri o avere un contratto di locazione per i locali in cui verranno eseguiti i lavori di riparazione. Una volta completato il progetto, il beneficiario è tenuto a mantenere l’uso dei locali ristrutturati per un periodo di almeno 5 anni (contratto di locazione 7 anni).
Costi ammissibili
І. COSTO DEI SERVIZI
1.1. Costi per lo sviluppo e l’implementazione di modelli “verdi” di organizzazione del lavoro in base alle specificità dei luoghi di lavoro delle imprese. Preparazione di mappe verdi per l’organizzazione dei processi lavorativi in luoghi di lavoro specifici. Formazione del gruppo target per l’implementazione di modelli verdi di organizzazione del lavoro (Attività 1).
Spesa massima ammissibile per l’attività – fino a 200 BGN per persona del gruppo target che partecipa all’attività, ma non più di 20.000,00 BGN in totale per l’intera attività.
1.2. Costi per la prevenzione e la profilassi del “burnout” sul posto di lavoro e degli “effetti della pandemia Covid sulla salute mentale” – supporto psicologico (Attività 2).
Spesa massima ammissibile per l’attività – fino a 200 BGN per persona del gruppo target che partecipa all’attività, ma non più di 20.000,00 BGN in totale per l’intera attività.
2. COSTI PER I MATERIALI
2.1. Costi per l’acquisto di DPI e indumenti da lavoro speciali necessari per l’attuazione dell’attività 3 “Acquisto di dispositivi di protezione individuale e indumenti da lavoro speciali”.
2.2. Costi per l’acquisto di DPI per la realizzazione dell’Attività 4:
Spese per l’acquisto di attrezzature di protezione collettiva connesse al miglioramento delle condizioni di lavoro
**La sostituzione di un’attrezzatura di produzione (lavoro), anceh se con una che offre condizioni più sicure o più salutari per i lavoratori, non è ammissibile nell’ambito della procedura, in quanto è considerata un’attrezzatura necessaria per l’attività principale dell’impresa. A questo proposito, non è ammissibile l’acquisto di attrezzature quali: ascensori da lavoro o di servizio/passeggeri, carrelli elevatori, carrelli elevatori elettrici, gassificatori, haspel e altri macchinari e attrezzature di sollevamento, impalcature, piattaforme di sollevamento/fischio, in quanto non sono considerate attrezzature di sicurezza collettiva, ma parte dell’attività principale dell’impresa.
Costi assicurativi delle attrezzature acquistate per la realizzazione dell’Attività 4 “Fornitura di attrezzature di sicurezza collettiva, compreso l’ammodernamento e/o la ricostruzione e/o la decontaminazione di siti, processi tecnologici, macchinari e attrezzature esistenti connessi al miglioramento delle condizioni di lavoro”.
2.3. Spese per l’acquisto di immobilizzazioni per l’attuazione dell’attività 5:
Spese per l’acquisto di mobili e attrezzature necessarie per l’attuazione dell’Attività 5 “Fornitura di benefici sociali per i lavoratori, compresi il rinnovo e l’equipaggiamento di aree ricreative, di riabilitazione, sportive, di ristorazione e di riposo nelle imprese, ecc.
**Non è ammessa la sostituzione di attrezzature esistenti nelle strutture ricreative, di ristorazione e sportive con nuove attrezzature dello stesso tipo (ad esempio, sostituzione di tavoli, sedie, fornelli, ecc.), ma è ammissibile l’acquisto di nuovi articoli di un tipo non disponibile in precedenza nei locali.
Spese per l’assicurazione di mobili e attrezzature acquistati per l’attuazione dell’Attività 5 “Fornitura di benefici sociali per i lavoratori, compresi il rinnovamento e l’equipaggiamento di strutture ricreative, riabilitative, sportive, di ristorazione e di riposo nelle imprese, ecc.
3. SPESE PER LAVORI DI COSTRUZIONE
Sono ammissibili fino al 15% dei costi diretti di: ristrutturazione importante o corrente, come indicato nell’Azione 4 e nell’Azione 5.
Non sono ammissibili i costi di progettazione, supervisione, nonché le spese per licenza edilizia e/o permesso di occupazione.
4. ALIQUOTA UNICA
Costi indiretti
I costi indiretti sono determinati applicando un tasso forfettario del 10% dei costi diretti ammissibili dal progetto.
Termine di attuazione
La durata complessiva del progetto non può superare i 18 mesi. L’attuazione delle attività dovrà essere completata entro il 31.12.2027.
Termine indicativo per l’avvio della procedura: settembre 2023.
Fondata nel 1970 da due fratelli di Guastameroli (CH), l’azienda GNAGNARELLA inizia un percorso di affermazione sul mercato dei rimorchi per agricoltura che li porta in pochi decenni ad essere tra i leader italiani del settore.
Trattandosi tuttavia di un tipo di produzione a basso contenuto tecnologico che risente della concorrenza dei piccoli artigiani italiani in primis, e degli arrembanti costruttori del Far East e dei Paesi dell’Est Europa, dopo il 2010 la società italiana comincia ad accusare la recessione ed arriva quasi al default, avendo perso drasticamente la propria competitività sui mercati europei.
Si rendeva d’obbligo quindi la decisione di cominciare ad esplorare i Paesi con costi inferiori di manodopera ed energia per riconquistare le fette di mercato perdute, e la Bulgaria si afferma come migliore soluzione al problema.
È così che nel 2015 i fratelli Giustino e Piero Gnagnarella, eredi dell’attività paterna, decidono di dividersi i compiti aziendali per cui il maggiore rimane in sede in Italia a ricoprire le funzioni commerciali e amministrative, mentre Piero, ingegnere meccanico, si trasferisce in Bulgaria ad avviare la produzione dopo aver vagliato con attenzione quali fossero nell’area i siti più vantaggiosi rispetto a costi, distanza, produttività, opportunità, disponibilità e specializzazione della manodopera.
Ha inizio il primo periodo del nuovo capitolo aziendale con la nascita di AGREQ eood, che acquisisce inizialmente solo il trasferimento di una parte della produzione, e cioè la realizzazione della carpenteria metallica, attività sicuramente più facile da organizzare, lasciando ancora presso la sede italiana l’assemblaggio, la rifinitura, la verniciatura e il controllo qualità, che richiedono un’esperienza e un’accuratezza che non si era ancora certi di avere in Bulgaria.
Questa fase dura circa 3 anni, necessari per formare il personale all’acquisizione di tutto il ciclo produttivo in Bulgaria, aggiungendo anno dopo anno un nuovo step: dapprima la verniciatura, poi la rifinitura, fino ad aggiungere anche il controllo qualità. A questo punto l’azienda bulgara si è resa assolutamente autonoma dalla casa madre, riuscendo a spedire il prodotto finito direttamente al cliente finale europeo.
In Italia viene mantenuta a tutt’oggi l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, la proprietà del marchio consolidato, nonché la gestione commerciale e di marketing.
La correttezza della pianificazione imprenditoriale di AGREQ è dimostrata anche dalla scelta di graduare le proprie dimensioni, affittando dapprima un capannone di 2.000 mq, affiancato dopo qualche anno con uno di 4.000mq sempre in affitto, che è stato poi acquistato una volta consolidata l’attività.
Prendiamo questo caso come modello virtuoso da seguire nel processo di delocalizzazione intelligente, che esclude in modo assoluto lo smantellamento integrale della struttura italiana, ma che vede invece il mero trasferimento della parte non competitiva, trattenendo in Italia la parte più tipica e consona alle nostre abilità legate alla creatività, all’ingegno, al design, nonché alla capacità commerciale.
Quando si parla degli aspetti più attraenti della Bulgaria, si menzionano sempre i vantaggi del regime fiscale, la stabilità economica e politica, il basso costo dei costi operativi, ma non si pone mai abbastanza l’accento sulla strategica posizione geografica della Bulgaria che è all’incrocio di cinque corridoi di trasporto europei che collegano l’Europa occidentale e settentrionale con la parte orientale e meridionale del continente.
La grande potenzialità rappresentata dal libero accesso al mercato unico europeo (il mercato più grande del mondo quanto a capacità di spesa), la vicinanza a nuovi mercati non ancora saturi, nonché la posizione logistica strategica del Paese nell’Europa sud-orientale risulta poi sempre un fattore rilevante e convincente nella scelta dell’investitore, perché la Bulgaria è di fatto un ponte naturale tra i mercati europei e quelli asiatici. E all’investitore proiettato verso l’internazionalizzazione e l’espansione del proprio territorio produttivo e commerciale ad oggi la Bulgaria offre diverse aree industriali dotate di tutte le condizioni necessarie per stabilire un impianto di produzione e per avviarne e mantenerne il funzionamento con successo.
La maggior parte di queste zone sono progettate, sviluppate, gestite ed amministrate dalla Società Nazionale per le Zone Industriali e le Free Zones (http://www.industrialzones.bg/), ente dedicato interamente posseduto dallo Stato e sotto la guida del Ministero dell’Economia Bulgaro, ma ne esistono anche di private, e in entrambi i casi offrono all’investitore determinato ad installarvi la propria iniziativa imprenditoriale tutte le opportunità di cui dispone un parco industriale, sotto il profilo infrastrutturale, logistico e di network commerciale.
Qui ci soffermeremo sulla “Società Nazionale per le Zone Industriali”, che assiste gli investitori nella realizzazione dei progetti d’investimento in tutte le fasi in zone economiche dotate di infrastrutture e posizionate in aree con grande facilità di interconnessioni di trasporto, e che offrono condizioni competitive e di partenariato, nonché assoluta prevedibilità di realizzazione. L’azienda gestisce 11 zone industriali in tutto il Paese con un’area complessiva di oltre 7,4 milioni di metri quadrati. Sei dei progetti della Società nazionale sono già operativi e sono dislocati a Sofia, Burgas, Vidin, Ruse, Svilengrad e Varna, mentre altri cinque sono in fase di sviluppo a Kardzhali, Stara Zagora, Karlovo, Telish e Suvorovo.
Riassumendo schematicamente, questi i vantaggi offerti dalla SNZI ai propri partner: • Posizione privilegiata delle zone industriali con eccellente connettività dei trasporti. • Infrastruttura: trame industriali in vendita o affitto con tutte le infrastrutture necessarie (rete stradale, elettrificazione, acqua e fognatura, gassificazione, telecomunicazioni). • Prevedibilità dell’investimento: testimoniato dal successo delle esperienze dei numerosi investitori. • Condizioni competitive per gli investitori certificati, cui la legge sulla promozione degli investimenti offre l’opportunità di incentivi speciali da parte di InvestBulgaria, Agenzia statale che facilita i progetti d‘investimento. • Assistenza personale e partnership durante l’intero processo di investimento: supporto e consulenza per tutte le procedure amministrative al fine di facilitare il più possibile i progetti degli investitori.
Il settore tessile e dell’abbigliamento sono da sempre particolarmente interessanti in Bulgaria perché hanno una tradizione di molti decenni. Già durante il comunismo in Bulgaria infatti la produzione tessile e soprattutto dell‘abbgliamento rappresentava un‘importante quota di mercato, con importanti scuole di modelleria e sartoria, tuttora esistenti, che consentono di trovare personale preparato e qualificato ancora oggi. Questo ha fatto sì che anche dopo la caduta del regime molte imprese italiane si rivolgessero a questo territorio, per poter godere di costi paragonabili ai costi di produzione cinese (costo del prodotto arrivato a casa, s‘intende) e con un‘ottima qualità d’esecuzione. Marchi come Dolce&Gabbana, Versace, Prada, MaxMara, Moschino, TwinSet e molti altri fanno produrre i loro capi in Bulgaria in conto lavorazione ormai da diversi anni, mentre altre aziende hanno direttamente investito in fabbriche proprie come Calzedonia, Miroglio nel tessile, e relativamente più di recente il Gruppo Peuterey.
Nel 2012 il gruppo italiano Peuterey, leader intrernazionale nelle giacche in piuma d’oca, contatta Alias Group per essere accompagnata ed assistita nel progetto di internazionalizzazione che prevede l’acquisizione di un sito produttivo proprio in Bulgaria per poter meglio garantire alcune produzioni speciali per i propri clienti difficili da gestire presso i terzisti di cui si era sempre avvalsa per le realizzazione dei capi di propria creazione. Dopo attente ricerche e valutazioni tecniche, viene individuata così una fabbrica nel nord della Bulgaria, e precisamente a Vratza, che operava da oltre 15 anni con elevata specializzazione nella produzione di giacconi in piuma d’oca, giacche nastrate e capi tecnici. Questo laboratorio aveva già lavorato in passato per marchi prestigiosi quali Prada e Dainese, e la stessa Peuterey ne era stata cliente. Quindi la conoscenza della qualità produttiva e dell’organizzazione operativa esistente hanno fatto sì che l’acquisizione avvenisse senza troppe difficoltà iniziali.
Dal 2012 ad oggi l‘azienda ha avuto diverse riorganizzazioni, aggiustamenti e riassetti. Ad esempio nel 2018 viene abbandonata una struttura in affito, preferendo investire in un capannone di proprietà. Successivamente sono stati acquisiti speciali macchinari aggiornati alla tecnologia più recente. La società si è poi dotata della certificazione ISO 9001 e dell’autorizzazione alla produzione di capi nastrati speciali (solo 3 in tutta la Bulgaria hanno tale certificazione). Con il tempo ha accresciuto la propria specializzazione e capacità tecnica fino ad arrivare a produrre capi che difficilmente possono essere realizzabili in Cina o nei paesi a basso costo della manodopera per la specificità e la difficoltà dei passaggi tecnici richiesti. Questo fa della Bulgaria e della società Cymbidium quasi un UNICUM nei Balcani per la produzione di questa tipologia particolare di capi.
La difficoltà maggiore che da sempre ha riscontrato l’azienda resta la stagionalità dei capi prodotti, che hanno una copertura che di media non supera i 6/7 mesi della produzione annuale. Pertanto negli anni insieme all’azienda abbiamo cercato di trovare soluzioni per coprire i mesi di più scarsa operatività, inserendo capi estivi (giacche leggere, impermeabili, ecc.), nonché producendo per gli outlet del gruppo, in modo da riuscire via via a coprire quasi il 100% della produzione.
Oggi la fabbrica, oltre ai capi al marchio Peuterey, ha inserito nel suo portafoglio altri clienti quali Moncler, Colmar, Burberry’s, Paul&Shark, Armani, tutti brand leader nel loro settore, il che fa di Cymbidium a sua volta un leader tra i produttori di questo particolare tipo di abbigliamento. Questo, unito alla velocità di consegne della merce (rispetto a Cina, Armenia, India, ecc.) che dalla Bulgaria all’Italia in 24 h è a destinazione, consente ai brand citati una politica commerciale più dinamica, reattiva e quindi efficace e vincente.
La tendenza costante riscontrata negli ultimi anni è l’avvicinamento delle produzioni fatte fin qui in Paesi lontani che, seppur offrono ancora costi di proudzione inferiori rispetto all’Est Europa, di contro pagano lo scotto di avere lunghi tempi di spedizione, di richiedere spesso anticipi finanziari importanti e quantitativi enormi per giustificare il trasporto. La produzione in Bulgaria consente invece di poter produrre quasi a livello sartoriale, con la possibilità di consegnare anche solo 100 o 200 capi con un furgone in Italia ai clienti che hanno un‘emergenza particolare, cosa assolutamente impensabile dai Paesi d’oltreoceano.
Alias Group fra gli altri servizi vi mette a disposizione le proprie competenze per ricoprire ruoli aziendali di amministratore, responsabile finanziario, consigliere. Vi presentiamo di seguito uno dei tanti casi di successo del nostro portafoglio clienti: Q-AID Europe eood, partecipata del gruppo italiano leader nel settore di certificazione, ispezione e formazione Q-Aid Holding. Per Q-AID Europe eood, dopo quasi 10 anni di attività professionale a Mosca nel campo della consulenza all’impresa e di quasi 20 anni a Sofia, Pamela Della Toffola da ottobre 2020 ricopre il ruolo di CEO nel quadro della collaborazione con Alias Group.
Ecco una breve intervista-presentazione della loro iniziativa imprenditoriale.
Ci racconti brevemente come è nata Q-AID e quali sono le principali linee-guida che ne ispirano l’attività? L’organismo di certificazione e ispezione Q-AID è nato nel 2009, a Brescia, e in breve tempo ha progressivamente ampliato il proprio perimetro di azione, a livello locale e poi nazionale, per diventare il punto di riferimento di un network internazionale, pur rimanendo sempre coerente ai suoi principi: essere un partner affidabile nei servizi di valore aggiunto per supportare le aziende a migliorare le prestazioni e prevenire i rischi, grazie a una efficace gestione dei sistemi e dei processi in tutti i settori strategici per le imprese. Il Gruppo supporta aziende e professionisti fornendo servizi di certificazione di sistemi di gestione, di prodotto e delle competenze, effettuando ispezioni e assicurando formazione professionale nei diversi ambiti di riferimento che rientrano all’interno delle sue sei Divisioni: Green, Building, Quality, Compliance, Safety e Industry. Q-AID opera in conformità alle norme Internazionali per gli Organismi di Certificazione e alle Linee Guida IAF – International Accreditation Forum, garantendo un’assistenza continuativa di alto profilo tecnico, sempre aggiornata sul fronte delle novità della normativa vigente, ma offrendo anche una serie di certificazioni, attestazioni di conformità e servizi GREEN orientati alla tutela e alla promozione di buone pratiche in ambito di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il Gruppo è attualmente costituito dalla società madre Q-AID Holding Srl e dalle società operative Q-AID Assessment & Certification Srl, Q-AID Inspection Srl, Q-AID Academy & Management Srl e Q-AID Europe Srlu.
Soffermiamoci proprio su Q-AID Europe, società per la quale lei ricopre il ruolo di CEO, che ha sede a Sofia. Si tratta del nostro primo passo di espansione del gruppo verso nuovi territori fuori dall’Italia, che inizialmente pensavamo di muovere ottenendo delle licenze e partendo quindi da zero, ma poi nell’ottobre 2020 abbiamo privilegiato la possibilità dell’acquisizione di un Ente già esistente, che si occupasse di accreditamenti complementari a quelli già presenti nel portfolio della società italiana. Abbiamo così introdotto un sostanziale cambio di management e di approccio al mercato, acquisendo nel contempo nuove professionalità altamente qualificate che ci hanno permesso di essere perfettamente allineati con la politica e la strategia del Gruppo: sempre aperto verso nuove quote di mercato e con un occhio rivolto verso gli altri Paesi dei Balcani, dove stiamo facendo la stessa ricerca e valutando un’operazione simile in Serbia e Macedonia del Nord. Nazioni in cui siamo tra l’altro già rappresentati da ABC – Alias Balcan Company, realtà di cui Q-Aid è socio-fondatore e che nasce dall’unione di tre società ad alta professionalità specializzate in diversi ambiti: un ente di certificazione, un centro di ricerca e trasferimento tecnologico, una società di servizi amministrativi, contabili e societari.
Quali sono i principali punti di forza delle attività che fanno capo a Q-AID Europe? Abbiamo creato un team di auditor e di responsabili degli accreditamenti di lunga esperienza, che hanno sviluppato la propria carriera all’interno di prestigiosi enti di accreditamento internazionali; siamo per vocazione orientati verso un pubblico di aziende italiane, ma sempre aperti a tutte le realtà che necessitano di servizi di certificazione e accreditamento ad alto valore aggiunto. I nostri punti di forza consistono nell’offerta di alcune tra le principali Certificazioni Sistemi di Gestione, tutte peraltro perfettamente in linea con gli accreditamenti regolati dal BAS – Bulgarian Accreditation Service: ci riferiamo in particolare ai Sistemi di Gestione Qualità ISO 9001, ai Sistemi di Gestione Ambientale ISO 14001, ai Sistemi di Gestione Sicurezza Informazioni ISO IEC 27001 e ai Sistemi di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro ISO 45001, tutti servizi che contribuiscono a implementare l’efficacia dei processi, migliorando nel contempo l’affidabilità, i risultati economici e la competitività delle aziende.
Possiamo parlare di un modello “Made in Italy” anche nel mondo dei sistemi di certificazione e di ispezione? I cardini della nostra offerta risentono sicuramente dell’influsso benefico della nostra “italianità”; il nostro approccio è infatti caratterizzato da un’estrema flessibilità e dalla capacità di customizzare i nostri servizi, adattandoli per assecondare le esigenze e le richieste del cliente, sia qui che nel nostro Paese di origine. Proprio su tali caratteristiche è stato forgiato il nostro staff di auditor e, a maggior garanzia di questo, tutto il nostro personale è multi-lingue, parla inglese, italiano, russo, bulgaro ovviamente, e all’esigenza viene comunque affiancato da interpreti; la possibilità di realizzare audit in remoto rappresenta poi inoltre un’ulteriore garanzia di flessibilità.
Quali sono i rapporti di interscambio tra Italia, Bulgaria e, più in generale, a livello internazionale? Abbiamo stipulato accordi per offrire gli stessi servizi in Italia e in Europa, quindi non solo legati al territorio bulgaro; si tratta di servizi integrati di certificazione estremamente completi e rispondenti alle disposizioni internazionali stabilite dallo IAF – International Accreditation Forum, che ci permettono appunto di offrire accreditamenti integrati con quelli del Gruppo e a tariffe assolutamente competitive. Attraverso Q-Aid Academy & Management – Società di servizi del Gruppo orientata verso la formazione finanziata e professionale – abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza “geografica” dei nostri clienti, partendo dall’Italia per poter espandere la nostra territorialità verso altri Paesi europei. Non appena siamo partiti abbiamo anche deciso subito di associarci alla Camera di Commercio Italiana in Bulgaria e a Confindustria, associazioni che raggruppano tutta l’imprenditoria italiana attiva in Bulgaria, nonché le aziende bulgare legate al nostro Paese da interessi economici. Evidentemente consideriamo l’Associazionismo un importante fattore di interesse e di crescita per tutte le aziende, perché crediamo molto alle sinergie che si possono creare all’interno sia della Camera che di Confindustria, ma anche grazie allo scambio di esperienze e conoscenze promosso dall’interassociazionismo.