Petar Ganev, economista presso l’Istituto dell’Economia del Mercato (IEM):
“ I rischi per la Bulgaria sono realmente esistenti, non c’è modo in quale non ci siano dei rischi per un paese così vicino. Però appare che ad un certo livello siamo assicurati. Per quanto riguarda il commerico, Grecia era la nostra destinazione principale per le esportazioni negli anni 2008-2009, ma dopo la crisi non è più così, addesso la Germania, la Turchia ed altri sono più importanti, che significa che le merci bulgari sono destinati a mercati in crescita. Come un partner commerciale, i danni macroeconomiche per la Bulgaria sarebbero limitati; certamente i danni per quelli che aspettano dei pagamenti da parte grecia o dalle società con contraenti principali greci saranno maggiori.
Per quanto riguarda le banche appare che anche in questo settore siamo protetti. Una delle prove e che oggi le banche grecie non sono aperti, mentre in Bulgaria le banche lavorano normalmente. C’è stato anche un messaggio da parte della Banca Centrale Bulgara che dice che “ogni azione da parte del governo greco e della loro banca centrale diretto all’impostazione di misure nel sistema finanziario non hanno forza legale in Bulgaria”. Ci sono state anche delle azioni diretti alla riduzione della presenza di banche bulgare in Grecia.
Il problema sta nel fatto che un evento di misure così serie, che ha una forte rilevanza per la zona europea, non può essere interamente analizzata e non si possono prevedere tutte le conseguenze. Il caso con Lehman Brothers è in buon esempio di questo, infatti nessuno è riuscito a prevedere che pochi giorni dopo sarebbero stati fondi europei bloccati. Quindi le mie preoccupazioni riguardano soprattutto le cose che non possiamo prevedere ed è ovvio che le prossime settimane dobbiamo essere attenti a che cosa succede.
Per quanto riguarda la relazione degli eventi in Grecia con il nostro rating creditizio: in verità quest’ultimo era abbassato alla fine dell’anno scorso a causa di problemi interni, che è veramente negativo. Però se il rating creditizio viene abbassato a causa di ragioni esterni – questo non è così preoccupante. E’ possibile che ci sia un apprezzamento dei debiti, però anche in questo caso possiamo permetterceli, infatti noi abbiamo già preso un debito superante le nostre necessità all’inizio dell’anno, forse come misura preventiva. E’ proeccupante come questa situazione rifletterà sull’economia europea, perchè noi siamo strattemente legati ad essa – se l’economia europea comincia a rallentarsi, questo avrà delle conseguenze negative anche per noi.”