Nelle previsioni di primavera, l’Esecutivo comunitario evidenzia, nel 2015, una crescita sostenuta, sopratutto, da fattori esterni di breve periodo, quali i prezzi del petrolio, il deprezzamento dell’euro, la congiuntura economica globale. In termini quantitativi, nel 2015 il PIL crescerà dell’1,8% nell’UE 28 e dell’1,5% nell’eurozona, con un miglioramento, rispettivamente di 0,3% e di 0,4% nel 2016.
Per quanto riguarda la Bulgaria, le previsioni sono molto più basse rispetto alle aspettative del Ministero delle Finanze (1,7% nel 2015, 2,3% nel 2016), ma quasi in linea con il Rapporto economico di primavera del Fondo Monetario Internazionale (0,8% nel 2015, 1,5% nel 2016). Tra le cause il rallentamento degli investimenti pubblici e la scarsa dinamica di quelli privati.
Il valore negativo dell’ inflazione nel 2015 (-0,5%) dovrebbe passare di segno positivo nel 2016 (+1%).
Rispetto al 2014 (11,4%), il tasso di disoccupazione scenderà al 10,4% nel 2015 e al 9,8% nel 2016. Per il prossimo biennio, il deficit pubblico è stimato al 2,9% del PIL.
Fonte: ICE Sofia